Bordeaux
Funziona così. C'è questo club della Business School che si chiama Wine Society, l'iscrizione al quale costa mi sembra 50 dollari all'anno. Ogni settimana organizzano una degustazione di vini, e stasera toccava al Bordeaux. Seduti in un'aula, più o meno un centinaio, ognuno con davanti undici calici posati su una specie di mappa, un foglio per prendere appunti e due produttori francesi abbastanza simpatici che spiegavano i vini e si prendevano in giro tra loro. Per gli intenditori o presunti tali, ecco la lista di quello che abbiamo assaggiato:
1. Chateau Corbin 2003
Inutile dire che ho seccato - nell'ordine - tutti i bicchieri, senza apprezzare troppo la differenza tra l'uno e l'altro. Anzi, alle volte i vini da 2 euro di Bertelli mi sembravano migliori. Quello che ho capito comunque - e lo scrivo per ricordamelo - è che:
a) il Bordeaux è un mix di Merlot (20-30%, max 35%), Cabernet Franc o Sauvignon (70-80%) e a volte c'è anche dell'altro (tipo Petit Merlot, che è???)
b) la qualità del Cabernet aumenta con gli anni mentre quella del Merlot raggiunge un picco e poi cala
c) i prezzi delle varie annate non sono sempre proporzionali alla qualità, e ci sono certe annate "magiche" (tipo il 1997 ed il 2000) che vengono pagate un casino solo per il valore simbolico che hanno. Il 1990 è una grande annata per tutti i vini europei.
d) c'è una differenza tra i vini della riva destra e riva sinistra di qualche fiume della zona di Bordeaux
e) i vini che si chiamano "chateau" sono first label e sono di qualità più alta.
L'unica cosa che non mi è andata giù è che, verso la fine, uno dei due tipi, da buon francese, parlando della concorrenza, ha detto che certi produttori europei - tipo gli italiani - non rispettano le regole di etichettatura, che sarà anche vero, ma mi sono sentito un po' toccato e gli ho fatto notare che l'uscita era infelice, e che, se lo riteneva vero, doveva fare denuncia all'Unione Europea piuttosto che parlar male dell'Italia.
Buon Halloween a tutti!!