Tuesday, October 31, 2006

Bordeaux

Stasera tra una cosa e l'altra, dopo il midterm di Economics, sono riuscito ad infilare una degustazione di vini Bordeaux.
Funziona così. C'è questo club della Business School che si chiama Wine Society, l'iscrizione al quale costa mi sembra 50 dollari all'anno. Ogni settimana organizzano una degustazione di vini, e stasera toccava al Bordeaux. Seduti in un'aula, più o meno un centinaio, ognuno con davanti undici calici posati su una specie di mappa, un foglio per prendere appunti e due produttori francesi abbastanza simpatici che spiegavano i vini e si prendevano in giro tra loro. Per gli intenditori o presunti tali, ecco la lista di quello che abbiamo assaggiato:

1. Chateau Corbin 2003
2. Chateau d'Issan 2003
3. Chateau Lagrange 2003
4. Les Fiefs de Lagrange 2001
5. Chateau Corbin 2001
6. Blason d'Issan 2000
7. Chateau d'Issan 2000
8. Chateau Lagrange 2000
9. Chateau d'Issan 1999
10. Chateau d'Issan 1995
11. Chateau Lagrange 1990

Inutile dire che ho seccato - nell'ordine - tutti i bicchieri, senza apprezzare troppo la differenza tra l'uno e l'altro. Anzi, alle volte i vini da 2 euro di Bertelli mi sembravano migliori. Quello che ho capito comunque - e lo scrivo per ricordamelo - è che:
a) il Bordeaux è un mix di Merlot (20-30%, max 35%), Cabernet Franc o Sauvignon (70-80%) e a volte c'è anche dell'altro (tipo Petit Merlot, che è???)
b) la qualità del Cabernet aumenta con gli anni mentre quella del Merlot raggiunge un picco e poi cala
c) i prezzi delle varie annate non sono sempre proporzionali alla qualità, e ci sono certe annate "magiche" (tipo il 1997 ed il 2000) che vengono pagate un casino solo per il valore simbolico che hanno. Il 1990 è una grande annata per tutti i vini europei.
d) c'è una differenza tra i vini della riva destra e riva sinistra di qualche fiume della zona di Bordeaux
e) i vini che si chiamano "chateau" sono first label e sono di qualità più alta.

L'unica cosa che non mi è andata giù è che, verso la fine, uno dei due tipi, da buon francese, parlando della concorrenza, ha detto che certi produttori europei - tipo gli italiani - non rispettano le regole di etichettatura, che sarà anche vero, ma mi sono sentito un po' toccato e gli ho fatto notare che l'uscita era infelice, e che, se lo riteneva vero, doveva fare denuncia all'Unione Europea piuttosto che parlar male dell'Italia.

Buon Halloween a tutti!!

Monday, October 30, 2006

Miami Beach and the Keys

Sono appena rientrato a New York da questi quattro giorni di super vacanza insieme ad una ventina di italiani provenienti da MIT, Harvard e NYU, oltre che da Columbia.
Un po' strano "festeggiare" Halloween in spiaggia ai 30 gradi di Miami Beach e delle Keys, ma la festa in maschera - comprata al volo da CVS sabato notte perchè altrimenti non ci facevano entrare - ce la siamo fatta lo stesso in un albergo di Miami. Piscina, maschere divertenti e soprattutto un sacco di ragazze vestite da Wonder Woman (tra parentesi, lì è record di seni rifatti, sotto la quarta non se ne vedono)...

Come si sapeva, il sud della Florida non ha il fascino selvaggio del Messico - difficile immaginare che queste distese di superstrade, catene alberghiere e ristoranti siano i posti amati da Hemingway - ma il clima è fantastico e siamo vicini ai Caraibi, e star seduti in un bar sulla spiaggia a bere birra e sparare scemenze è sempre divertentissimo. Soprattutto quando qualcuno (non io!) urta la cameriera che perde l'equilibrio e rovescia il vassoio di birre addosso ad un malcapitato americano, o quando ci si abbuffa ad aragoste e granchi giganti per neanche 10 dollari a testa.
L'intento di staccare un po' (dopo la fatica delle partite di pallascout, come sapete) e di fare network tra Italians è riuscito benissimo, così come quello di prendere il sole e vedere posti nuovi. C'è stata pure l'esperienza on the road, visto che ieri abbiamo pure noleggiato una macchina e siamo andati a sud fino alle Keys, praticamente una striscia di isolette collegate tra loro da ponti. Un posto in cui tornare, sicuramente.
Ma invece di pensare al caldo, mi aspetta una settimana di fuoco, tra midterm, exempions exams ed informational, e non è proprio la stessa cosa. Almeno mercoledì - e questo mi costerà dormire ancora meno nelle prossime notti - vado a vedere l'esordio NBA di Bargnani in Nets - Toronto, con tanto di bandiera italiana e tifo scatenato.
Qualche suggerimento per un cartello che magari mi riprendono e mi mandano su Sky??

Monday, October 23, 2006

Recruiting

Dopo questa foto di una partita di flag-football di domenica scorsa (praticamente football americano ma senza placcaggi, per fermare un giocatore bisogna togliergli lo scalpo) del mio cluster contro un altro - a cui ahimè ho potuto solo assistere per i soliti problemi al ginocchio -, vi racconto un po' il processo di recruiting (= trovare lavoro).
E chi se ne frega, direte voi, ma visto che occupa una buona parte del mio tempo e dei miei pensieri spiego un po' come funziona.

La prima domanda che viene spontanea è perchè ci si preoccupa adesso di trovare lavoro se il master dura due anni. La risposta è che gli studenti del primo anno cercano un’internship, cioè uno stage da fare quest’estate tra primo e secondo anno. L’internship è importante perchè può essere l’ingresso per un lavoro a tempo indeterminato una volta finito il master, ma serve anche per sperimentare senza troppi rischi un settore nuovo, e valutare quanto piace.
Inutile dire che tutto il processo è strutturato in maniera dettagliatissima, le aziende ci si devono attenere scrupolosamente (ad es. non intervistare prima di certe date), e ovviamente anche gli studenti.

Il processo che descrivo è soprattutto quello per il banking, che ho seguito più da vicino, gli altri magari sono un po’ sfasati come tempi ma simili nella sostanza.

1 – Le aziende (per lo più banche d’affari e società di consulenza) vengono a fare una presentazione on campus. Di solito si fa in qualche bel posto (aule magne, centri conferenze, etc) ed arrivano almeno una ventina di persone dell’azienda (preferibilmente ex studenti MBA di Columbia). Noi siamo tutti belli tirati in giacca e cravatta, con la targhetta con il nome e la classe (2008). Ci si registra, ogni tanto c’è qualche gadget, ci si siede per la presentazione (di solito parla qualche pezzo grosso), si fanno domande, poi quando finisce c’è il buffet e ci si mescola a parlare in gruppetti con gli ex studenti e i recruiter. Una cosa che qui è diversa rispetto all'Italia è che il recruiting è un'attività a cui i neoassunti devono partecipare attivamente, ed è specificata tra le loro mansioni.
Questa settimana è periodo di esami (midterm), quindi queste presentazioni sono sospese, ma prima ce n'erano tantissime, e spesso si sovrapponevano, quindi bisognava scegliere a quali andare e a quali rinunciare.

2 – Le aziende tornano on campus parecchie volte, magari facendo lezioni su progetti specifici (ad esempio presentano una particolare trattativa che hanno seguito), o su particolari mercati. Oppure organizzano colazioni, cene, eventi vari per conoscere i candidati.

3 – Gli studenti interessati devono poi seguire un processo per richiedere un’informational interview, che sarebbe un appuntamento per andare a vedere di persona come lavorano e chiarirsi un po’ di dubbi. Ovviamente tu valuti però anche loro ti valutano.

4 – Verso dicembre si fa una domanda formale per l’internship

5 – Si spera di entrare nella close list, che è la lista dei candidati che verranno intervistati. Per entrare nella close list bisogna avere un profilo conforme a quanto richiesto dall’azienda ed avere dimostrato interesse nelle occasioni precedenti.

6 – A gennaio cominciano i colloqui (ma per altri settori sono anche in marzo o aprile).

Questo è il processo, bello fitto e un po' stressante, ma serve per fare una full immersion per capire il mondo del lavoro post-master.
E come ha detto giustamente qualcuno: l'unica volta nella tua vita in cui le aziende vengono a cercare te anzichè essere tu a cercare loro...

La prossima volta parlo di qualcosa più divertente e leggero, prometto!!!!

Saluti a tutti!!!!!!!!!!

Piccola nota: non sono un particolare amante di club e vita notturna, però sono stato in parecchi posti (tipo Fizz, Sol, Hiro, Marquis, etc). In alcuni c’è ancora la targhetta per segnalare il passaggio del mitico Sgarbo tra il 2003 e il 2004...

Monday, October 02, 2006

You tube

Visto che You Tube va così tanto di moda, vi mando i link a due video fatti l'anno scorso da studenti della Business School, a dimostrazione che non si studia solo!

Every breath Bernanke takes è una parodia della canzone dei Police e prende in giro il preside Dean Glenn Hubbard che l'anno scorso era tra i candidati a succedere a Greenspan alla Federal Reserve e invece è stato battuto da Bernanke. Il tipo ci assomiglia moltissimo.

Brokeback bankers è il trailer di un ipotetico film che parla di uno studente che va a lavorare in banca e diventa gay.

A me hanno fatto morire dal ridere, anche se ci sono un sacco di riferimenti all'ambiente qui e a termini economici e forse sono difficili da apprezzare. Cmq è sempre esercizio d'inglese!ciao!